Metodo di lavoro
Il modello di lavoro in base al quale mi sono formata presso la Scuola fondata dal professor G. C. Zapparoli è quello della Psicoterapia Breve Focale Integrata.
Questa pone un’attenzione particolare al rapporto tempo-efficacia.
Il termine “breve” si riferisce, infatti, ad un lavoro di psicoterapia limitato nel tempo, ovvero che si svolge nell’arco di un numero concordato di sedute, che può essere rinnovato a seconda dell’andamento della terapia. Questo favorisce il contributo attivo al lavoro di entrambe le parti, in quanto l'attenzione è posta sull'individuo come colui che presenta non solo vulnerabilità, ma anche capacità di auto-aiuto, così da trasformare una situazione destabilizzante in un'occasione di crescita.
Il paziente è quindi "agente attivo", cioè dà un contributo indispensabile al processo di cambiamento terapeutico.
“Focale” fa invece riferimento al fatto che si tratta di un lavoro per “focus”, ovvero che procede per fasi. Per focus si intendono quindi le problematiche centrali alla base del disagio dell’individuo, obiettivi definiti facenti riferimento al “qui e ora”, la cui risoluzione permette di riprendere il proprio percorso di vita in modo autonomo.
Il concetto di “integrazione”, invece, parte dal presupposto secondo il quale nessun modello teorico può essere applicato indiscriminatamente a tutte le situazioni e a tutte le persone, ponendosi conseguentemente nell'ottica del principio della flessibilità della cura e della collaborazione in cui non vengono messe in risalto le debolezze/vulnerabilità dell’individuo, ma sopratutto le sue risorse.
In fase di valutazione viene pertanto individuato il tipo d'intervento più adeguato in risposta alle caratteristiche della specifica persona, ai suoi bisogni e problemi ed alla fase del ciclo di vita che sta attraversando.
Da qui ne deriva l’uso del Modello Psicoanalitico e Cognitivo-Comportamentale in integrazione, contemporaneamente o in successione, a seconda della fase della psicoterapia.
Il mio approccio è pertanto finalizzato a modificare, in collaborazione con la persona che si rivolge a me, le modalità automatiche e disfunzionali usate fino a quel momento per affrontare le situazioni di vita stressanti e gestire le proprie emozioni, instaurando un maggiore equilibrio tra le parti più razionali e logiche e quelle emozionali e creative.
Il mio lavoro consiste quindi nell’aiutare la persona portatrice di un disagio ad acquistare consapevolezza circa ciò che ostacola il superamento della crisi e a potenziare le risorse personali per realizzare nel futuro la propria auto-cura, quindi procedere autonomamente nel corso della propria vita.